Sören Kierkegaard



La Malattia Mortale


Premessa

Questo lavoro è frutto degli incontri che sono avvenuti dal 14 maggio 2002 al 08 giugno 2004.

A questi incontri hanno partecipato in diversi cercando di approfondire insieme il pensiero di questo grande filosofo cristiano.

Spesso è stata una fatica ardua, talvolta la conoscenza si è illuminata.

Entrare dentro i meandri dell'esistenza umana e cogliere la sottile distinzione tra psiche e spirito è stata un'avventura affascinante.

Seguendo Kierkegaard abbiamo colto come la malattia, che dà la morte all'uomo, sia la disperazione, che si colloca nello spirito e quindi nella propria irrepetibile individualità giocando un ruolo con il nostro io che si carica di tante sfumature.

Su di esse il pensiero geniale di Kierkegaard si è soffermato creando una serie di personaggi tratteggiati con ironia socratica.

Quanti abbiamo letto quest'opera siamo grati all'autore perché ci ha dato insegnamenti assai preziosi, che ora ricordiamo con gioia.

Quando iniziammo il libro la celebre definizione dell'io ci scoraggiò al punto che ci mettemmo a ridere e poi cercammo di cogliere il pensiero dell'autore stringendo con lui una sincera amicizia.

Ora che consegniamo queste annotazioni a quanti comunicano attraverso la via informatica ci scusiamo per la povertà dei nostri risultati e vogliamo anche essere grati a quanti con le loro spiegazioni ci hanno aiutato nella comprensione del pensiero di Kierkegaard.

Oltre a don Giuseppe, che ha guidato i nostri incontri, siamo stati presenti:

» Piero Cerino

» Patrizia Paradisi

» Gabriele Guidi

» Alessandra Bernardi

» Roberto Masini

» Andrea Izzo

» Inti Bertocchi

» Annamaria Donno

» Gianluca Chinni

» Marco Testa

Grizzana, 31 ottobre 2004